È lunedì e inauguriamo questa settimana di metà agosto con un'intervista relativa a Lena - Amore della mia vita (Lena - Liebe meines Lebens). Questa volta non si tratta di un doppiatore, tanto meno di un attore della soap. Ho voluto dedicare quest'articolo al lato tecnico di Lena, sempre in riferimento alla versione italiana. All'origine di tutto vi è la traduzione e l'adattamento dei dialoghi; Morris Lugato ci spiega cosa avviene dietro le quinte del doppiaggio stesso! Lo ringrazio per la disponibilità, la simpatia e la cura che ha profuso in questo colloquio.
- Ciao Morris! Per cominciare, ci parleresti del tuo lavoro in generale?
Ciao Luigi e un saluto a tutti! Io sono un traduttore dialoghista, insomma, mi occupo di trasporre nella nostra lingua i dialoghi di telefilm, cartoni animati e soap opera. È un lavoro che mi appassiona e che credo sia fondamentale per far sì che un prodotto straniero venga apprezzato dal pubblico italiano. Il mondo del doppiaggio è composto da tante figure tutte legate l'una con l'altra: i traduttori, gli adattatori, gli attori, i direttori e i fonici e gli addetti al mix, a mio parere professionisti fondamentali (e a volte un po' sottovalutati) che "confezionano" il prodotto rendendo fruibile da tutti. Insomma, possiamo dire che parto io con la traduzione e poi si arriva a ciò che si vede in tv (o al cinema, dipende dai prodotti).
- Qual è stata la funzione che hai assunto nella versione italiana di Lena - Amore della mia vita?
Io, grazie alla mia società di traduzioni, mi sono occupato delle traduzioni di 153 episodi di Lena su 180. Le traduttrici che hanno lavorato per me e il mio socio hanno lavorato a ritmi febbrili per dei mesi, mandando una traduzione al giorno: io e il mio socio poi sistemavamo i copioni cercando di mantenere lo stesso stile, di far sì che non ci fossero discrepanze con i "tu" e i "lei" (ci siamo fatti innumerevoli telefonate chiedendoci cose del tipo "Ma Lena da che puntata è che ha iniziato a dare del tu ad Amelie?" e cose simili), di correggere eventuali errori e di dividere i copioni in anelli (l'anello è la porzione di copione, di solito di un minuto, in cui sono suddivisi gli episodi, in modo tale da semplificare il doppiaggio). È stato un lavoro duro ma molto soddisfacente, dovevamo guardarci 3 o 4 episodi al giorno, ma posso dire senza ombra di dubbio che considero Lena un po' la mia bambina, dopotutto l'ho vista nascere in italiano! Inoltre ho potuto lavorare con la Dream & Dream, società a cui devo molto e a cui sono affezionato, e con molti dei miei più cari amici. Diciamo che la fatica è stata ampiamente ripagata!
- Quanto tempo occorre per adattare il copione di un'intera serie TV?
Dipende dalla serie, comunque più o meno un episodio di 45 minuti di una soap come Lena richiede una settimana di tempo. Sembra una cosa semplice ma non lo è affatto! Richiede una grande concentrazione, a volte per una singola frase ci si possono impiegare delle ore intere!
- Cosa provi nel tradurre i dialoghi che ti vengono sottoposti? Ti capita di immedesimarti nei personaggi per rendere al meglio la versione italiana?
È sempre una sfida iniziare una nuova serie, non si conoscono i personaggi, non si sa che linguaggio scegliere, insomma, si è un po' spaesati! Poi però si inizia a tradurre e tutto fila liscio. Più che immedesimarmi mi è capitato di affezionarmi particolarmente a uno o più personaggi: in Lena, per esempio, fin dall'inizio mi sono affezionato molto alle vicende che vedevano protagoniste Janka e Gaby, due dei personaggi a mio parere più sfaccettati.
- Avrai tradotto e adattato parecchie produzioni televisive: quale genere preferisci tradurre, ma, soprattutto, quale serie TV ti ha più entusiasmato?
Io ho tradotto prevalentemente serie per ragazzi, cartoni e sit com, in cui mi sono divertito molto, ma devo dire che tradurre una serie per adulti è molto più soddisfacente. La serie che mi ha entusiasmato di più fino ad adesso è il telefilm "Vikings": come si deduce dal titolo parla di vichinghi, è davvero una serie bellissima, con attori molto bravi e scene impegnative (massacri e altre amenità simili!) molto diverse da "Victorious" o "Super Ninja", due delle serie che ho tradotto e adattato. La consiglio a tutti e ai fan di Lena soprattutto, visto che nel cast ci sono molte delle voci a cui si sono affezionati nella soap!
- Quali requisiti sono necessari per tradurre i dialoghi di una serie televisiva?
Ovviamente si deve avere un'ottima conoscenza delle lingue, soprattutto l'inglese, poi entrare nell'ottica che una traduzione per il doppiaggio non è una traduzione e basta: bisogna stare attenti al linguaggio che viene usato (un bambino non parlerà mai come un adulto, per esempio) e soprattutto bisogna avere una conoscenza profonda della lingua italiana: sempre più spesso si sentono in onda o al cinema dialoghi grammaticamente sbagliati, cosa che trovo orrenda!
- Un doppiatore può essere al tempo stesso adattatore dei dialoghi? Trovi che molti doppiatori esercitino anche l'attività di dialoghisti più per praticità che per vocazione?
Certo che sì, un doppiatore può essere benissimo un adattatore con i fiocchi! Anzi, in linea di massima, è anche più avvantaggiato, sapendo come sono le dinamiche della sala e conoscendo i vari problemi che si possono presentare durante un'incisione. Credo che sia normale che si facciano entrambe le professioni, l’importante è che si facciano a regola d'arte, non per noia e quindi sottovalutando l'una rispetto all'altra.
- Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono intraprendere la tua stessa professione?
Beh, come ho detto prima, servono un'ottima conoscenza della lingua italiana e delle lingue straniere, quindi consiglio di studiare il più possibile, poi di guardare molte serie in tv, non fissandosi su un tipo in particolare, ma spaziando: facendo così si noteranno le differenze di linguaggio e di approccio usate in ogni prodotto. Secondo me fare così è fondamentale.
Grazie mille, Morris! Saluteresti i lettori di questo sito oltre che i telespettatori di Lena - Amore della mia vita?
Ciao a tutti ragazzi e grazie per esservi affezionati così alla "mia" Lena, credetemi, per me significa molto. E non dimenticate che è anche grazie ai traduttori, ai dialoghisti, ai fonici e agli addetti al mix che potete gustarvi le avventure di Lena e tutti gli altri! Un abbraccio!
Intervista davvero interessante, professione veramente bella!
RispondiEliminaMolto divertente la storia del "du" e del "Sie": nel mio piccolo, quando seguo Verbotene Liebe in tedesco, faccio tanta confusione su questa cosa. :D
Devo dire che ho sempre trovato i dialoghi italiani di Lena molto fluidi, senza forzature. Complimenti!
Interessante intervista a Morris! è una persona meravigliosa e molto umile, anche se molto ingamba! ;-) Katia Pedacchio
RispondiEliminaRicky, ho pensato che un argomento del genere potesse essere nuovo e, a quanto pare, ha suscitato la curiosità di molti. Felice che tu abbia apprezzato questo post! :)
RispondiEliminaSì, Katia, Morris è davvero eccezionale e ne approfitto per ringraziarlo ancora!
Come dir tutto e niente in un'intervista!
RispondiEliminaBelle le domande e anche molto interessanti.....ma le risposte non le ho trovate sempre attinenti!!!